Il trappolone. Una parola uscita dalla bocca di Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone, dopo la vittoria in trasferta sul Monza e alla vigilia dello spareggio-salvezza in casa contro l’Udinese. Ma che cosa voleva dire in concreto il tecnico abruzzese? Non ci vuole certo l’intelligenza artificiale per capire che messaggio volesse lanciare, ai suoi giocatori in particolare, Di Francesco con “trappolone”. Grazie proprio al primo successo esterno del campionato, la squadra giallazzurra in pratica era quella che rispetto alle altre due, ossia Empoli e Udinese, in vista del traguardo finale, aveva le più alte probabilità di salvezza. Avrebbe incontrato al Benito Stirpe, infatti, l’Udinese all’ultima giornata potendo contare su due risultati (vittoria e pareggio) e , a prescindere da quello che avrebbe fatto l’Empoli al Castellani con la Roma, avrebbe mantenuto con pieno merito la Serie A .
“Attenzione al trappolone”, aveva urlato alla vigilia dello scontro decisivo con i friulani Eusebio Di Francesco, raccomandando o per meglio dire ordinando ai suoi baldi giovanotti di concentrarsi esclusivamente sulla sfida del Benito Stirpe, senza andare di tanto in tando con la mente al Castellani. Il tecnico per l’intera settimana aveva predicato tutto questo vestendo i panni dello psicologo e lavorando esclusivamente sulla testa di Romagnoli & soci. All’atto pratico, però, le cose sono andate in modo diverso. In campo contro l’Udinese, la squadra è mancata clamorosamente proprio sul piano della cattiveria agonistica e della voglia di fare risultato, giocando una gara incomprensibile a livello dei ritmi troppo blandi rispetto all’importanza di una sfida che valeva la salvezza. Mettiamo in conto anche la sfortuna che ha condizionato il cammino dei giallazzurri e, soprattutto, il risultato dello spareggio-salvezza, però se fai fatica a buttarla dentro, rispecchiando l’andamento di una intera stagione, e subisci quasi 70 gol in 38 partite, devi fare sicuramente mea culpa.
Dispiace per Di Francesco che ha mostrato bel gioco e raccolto unanimi consensi, ma nella gara decisiva non è stato in grado di incidere. E’ pur vero, comunque, che il Frosinone non meritava di retrocedere perché tutti i 35 punti conquistati se li è sudati sul campo, contro tutto e tutti. Non vogliamo usare la parola complotto, però tutti hanno visto quello che è successo nelle ultime giornate di campionato. tanto è vero che la stragrande maggioranza dei commentatori e degli sportivi, hanno osservato che il Frosinone avrebbe meritato di restare in Serie A. A tal proposito nelle ultime ore hanno fatto riflettere le parole di Guido Angelozzi, responsabile dell’area tecnica del club giallazzurro, il quale ha osservato che “qualche squadra nel finale di campionato non si è comportata bene..Noi, invece, siamo signori”. Angelozzi proseguirà l’avventura in Ciociaria, mentre si attendono le decisioni di Eusebio Di Francesco. La permanenza sulla panchina del Frosinone, dipenderà soltanto da lui.