Quello che sta succedendo nel Frosinone è incredibile. Una partenza da brividi nel campionato di Serie B nessuno se la sarebbe aspettata anche se il mercato estivo non lasciava ampi margini all’ottimismo. Troppi giovani di belle spranze e pochi elementi esperti in grado di fare da balia, non promettevano niente di buono e, infatti, dopo sei giornate, la triste realtà è sotto gli occhi di tutti. Contro il Bari in casa, a una settimana dal naufragio di Brescia, era lecito attendersi una squadra affamata di punti e con il coltello fra i denti, come si dice in gergo calcistico. Invece, niente di tutto questo, anzi i giallazzurri sono apparsi vittime sacrificali alla luce di una prestazione da dimenticare sotto ogni aspetto. Niente pressing, poca cattiveria, nulla che facesse sperare in un immediato riscatto dopo la disfatta del “Rigamonti” contro il Brescia di Rolando Maran. Sette gol incassati (senza segnarne neppure uno) nelle ultime due giornate ben rappresentano l’attuale avvilente situazione che rischia di incancrenirsi e di riservare, strada facendo, sorprese ancora più sgradite. Umiliante l’ultimo posto in classifica per una squadra come il Frosinone che solo un anno fa disputava il campionato di Serie A per la terza volta nella sua storia, anche se alla fine, complice un comportamento antisportivo da parte di alcune formazioni di bassa classifica e di altre ormai salve in vena di regali, è stata condannata ad una immeritata retrocessione resa ancora più amara proprio da quello che è accaduto nella fase finale della stagione. Ma tant’è e il futuro rischia di complicare ulteriormente il cammino di Marchizza & soci visto che almeno fino ad oggi, Vincenzo Vivarini è sembrato in confusione sul piano tecnico-tattico e non in grado di incidente più di tanto nella testa dei suoi giocatori che contro il Bari passato facilmente al “Benito Stirpe” , hanno mostrato tutti i limiti a livello di carattere e di organizzazione del gioco. Insomma, è stata un’altra Caporetto dopo quella della settimana precedente, una prestazione davvero impalpabile da parte dei giallazzurri dominati in lungo e in largo dagli avversari che in occasione dei tre gol segnati, non hanno trovato la benché minima resistenza. Per il Bari è stato come infilare il coltello nel burro considerate le difficoltà incontrate nell’occasione dai difensori di casa nel cointrastare l’avanzata degli attaccanti pugliesi. Specie sul piano tattico Vivarini ha sbagliato tutto, commettendo l’errore di aspettare troppo un avversario dotato di buoni tiratori da fuori e lasciando eccessiva libertà di manovra agli uomini dell’ex Moreno Longo. Il Bari ha ringraziato e ha saputo approfittare della scelta non azzeccata dell’allenatore frusinate, portando a casa con pieno merito i 3 punti, inguaiando ulteriormente il Frosinone che venerdì prossimo alle 20,30 scenderà al “Tombolato” dove affronterà il Cittadella, un avversario che al suo pari ha il peggiore attacco del torneo cadetto con appena 4 gol realizzati in sei giornate. Dopo la sconfitta casalinga contro il Bari, Vivarini ha ammesso di sentirsi in discussione e in effetti la sua panchina traballa e non potrebbe essere altrimenti alla luce della pesante situazione di classifica con soli 3 punti e altrettante sconfitte. Maglia nera sulle spalle e una vittoria che tarda ad arrivare. I tifosi sono sfiduciati, i vuoti sugli spalti aumentano, ma quali sono le intenzioni della Società? E’ probabile che si aspetti la seconda sosta per prendere una decisione, dopo le partite in trasferta con il Cittadella e in casa contro la Carrarese, ma se la classifica nei prossimi 180 minuti non migliorerà, c’è il rischio che la situazione diventi ancora più pericolosa. Una situazione da cui in seguito non sarebbe facile tirarsi fuori.
Frosinone, non scherzare col fuoco
